ANNA CAPPELLI
di Annibale Ruccello
con Serena Ventrella
regia Maria Antonia Fama
organizzazione Valeria Ventrella
Serena Ventrella, giovane attrice putignanese ma romana d’adozione (che ha già fatto parlare di se per aver lavorato con compagnie di spessore in teatri romani di rilievo come il Teatro Sistina, il Quirino, il Ghione… e per aver recentemente interpretato un piccolo ruolo nell’ultimo film di Checco Zalone “Sole a Catinelle”) interpreta”Anna Cappelli”, straordinario monologo di Annibale Ruccello.
A dirigerla è Maria Antonia Fama, una carica di creatività “in pepe rosa” per una regia giovane e dinamica.
Ma chi è Anna? E cos’ha in serbo per noi?
Quasi sempre una tragedia comincia con una risata. E’ la crudeltà dell’esistenza, e anche quella del teatro che porta in scena la vita, con le sue assurdità.
All’inizio di questa storia nessuno potrebbe immaginare cosa sta pensando Anna, una donna di provincia semplice, colorata, anche un po’ naif.
Annibale Ruccello delinea in questo suo testo un personaggio insospettabile, che cucina a fuoco lento la sua ossessione: quella del pronome MIO, un desiderio disperato di possesso che diventa una voragine, una fame insaziabile di sentimenti.
Anna spalanca la bocca ad un ingorgo di parole, rivolte a un interlocutore presente, ma irrimediabilmente assente, perché nascosto dove meno ci si aspetterebbe.
La protagonista si muove tra il piano del ricordo e quello del qui ed ora che irreparabilmente si incrociano.
Gli spettatori-commensali sono gli ospiti d’onore di una cena molto speciale.
A decidere il menù della serata sarà Anna, che supporta le sue ragioni con una logica incontestabile: “Io non posso sopravviverti, o ti perderei di nuovo. E io non posso concedermi il lusso di perderti di nuovo”.
SE LE REGOLE DELL'ESISTENZA CONTEMPLANO L'ASSURDO, LA RISPOSTA UMANA NON PUò CHE ESSERE IL DELIRIO...
Bon appétit!